Giovedì della XXV settimana T.O. Anno Pari

+ Dal Vangelo secondo Luca (9,7-9)

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Commento

Chi è costui? Quante volte torna questa domanda nei vangeli e nella storia degli uomini.

Anche Gesù chiede ai suoi apostoli: la gente chi dice che io sia? E voi? Se lo chiedono i vicini e se lo domandano i lontani, se lo è chiesto Giovanni e se lo chiede Erode.

Mai si era visto né sentito, nessuno si era mai immaginato un Dio che si fa uomo, che si spoglia della divinità sino ad assumere i lineamenti di una creatura; che diviene figlio tra i figli, per capirli portando la loro sorte, per aprire i loro cuori alla certezza d’essere molto amati, molto desiderati, sempre cercati e attesi.

Non può lasciare indifferenti questo figlio dell’uomo che porta in sé i lineamenti di Dio ma che, come noi, passa per il dolore, la solitudine e l’apparente sconfitta della morte. Per questo chi ne ha sentito parlare cerca il suo volto.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano