+ Dal Vangelo secondo Matteo (11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Commento
Sono pur sempre un giogo, e come tale, peso: perché ciò che propone Gesù non è una passeggiata spensierata, ma un cammino che comporta impegno, costanza, fatica.
Mi sentite però più leggero perché sono costruito per due: non siete soli a portarmi, ma al vostro fianco, anche se non lo vedete, cammina colui che per voi è stato obbediente al Padre e che ha affrontato con mitezza ed umiltà quanto comportava la fedeltà alla sua missione.
L’antica legge interpretata dagli scribi era diventata insopportabile, corazza esteriore di prescrizioni e di divieti che schiacciava la libertà. Io invece mi accomodo sulle vostre spalle partendo dal centro di voi stessi, dal cuore, dove nasce l’accoglienza della volontà di Dio, ora sofferta, ora gioiosa, nella fiducia che tutto concorre al bene.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano