Giovedì della V settimana T.O. – Anno dispari

+ Dal Vangelo secondo Marco (7,24-30)

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Commento

Dio crea tutto; e ogni volta si compiace di quello che sta facendo. Mette anche l’uomo al centro del giardino, ma qualcosa suona stonato. Non perché Dio l’abbia fatto male, ma perché risulta incompleto. Adamo da solo non se la può cavare, senza una compagnia che lo sottragga alle sue fantasie che lo isolano dalla realtà. Ci vuole qualcun altro che o obblighi al confronto, che lo conforti con l’incontro.

Dio è trinità: è abituato a stare in relazione, sa quanto è bello e quanto è soave che i fratelli stiano insieme. Non poteva quindi augurarsi per noi una vita solitaria, senza consolazioni e senza rimproveri, dove ci facessimo i fatti nostri sentendoci sempre tristemente nel giusto.

Dio ci vuole in comunione gli uni con gli altri; solo così potremo arrivare alla salvezza. Non dimentichiamolo mai.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2025” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano