+ Dal Vangelo secondo Marco ( Mc. 6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Commento
Il salmo responsoriale di oggi non è propriamente un salmo, ma una preghiera del re Davide tratta dal primo libro delle Cronache.
Per la costruzione del tempio, che sarà terminata dal figlio Salomone, Davide ha preparato le pietre e i materiali necessari, l’oro e l’argento, il legname pregiato e le pietre preziose. Quindi rivolge a Dio una preghiera in cui riconosce che tutto proviene dal Signore ed è dono suo. Quando avrebbe potuto compiacersi della propria opera e di quella del popolo, Davide esulta perché riconosce in questa sovrabbondanza la mano generosa e potente del Signore.
Anche noi siamo invitati a comprendere che, nel bene che riceviamo e in quello che ci è donato di compiere, l’autore e la fonte è il Signore restituendo a lui ogni bene, almeno nella preghiera di lode e ringraziamento.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano