Giovedì della III Settimana di Pasqua

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (6,44-51)

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Commento

La scrittura ci sorprende sempre per la semplicità e la forza con cui aggredisce ogni formalismo.

La salvezza è per tutti, indipendentemente dalla provenienza, dalla povertà, dall’indegnità. Cosa impedisce di essere trasformato dalla grazia? L’acqua c’è: dono di Dio indisponibile al nostro monopolio e alle nostre obiezioni. Quindi perché no? Noi invece ci chiediamo sempre: perché sì? E facciamo un passo indietro.

La forza della conversione non accetta deroghe: il tempo è ora, se vogliamo lasciarci cambiare dalla potenza di Dio. Guai a noi quando preferiamo essere prudenti e aspettare. Ma a maggior ragione guai quando ci mettiamo di mezzo per impedire agli altri di accogliere con entusiasmo e coraggio il momento buono per cominciare ad essere uomini nuovi. Questo davvero Dio ce lo perdonerà a fatica.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano