Giovedì della II Settimana di Quaresima

+ Dal Vangelo secondo Luca (16,19-21)

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

Commento

Il suo è stato un funerale solenne, ricco e pomposo come era stata la sua vita, concluso con un imponente monumento funebre: ma tutto è rimasto fuori dalla soglia che separa i due mondi.

Io me ne sono andato in punta di piedi, se ne sono accorti solo i cani che mi venivano accanto, ma poi mi son sentito innalzare da un volo angelico. Ora egli continua a vedermi da lontano: già sulla terra le poche volte che mi scorgeva rimaneva indifferente, troppo occupato con se stesso. Non mi faceva direttamente del male, semplicemente non mi vedeva, come se le fette di carne con cui banchettava le avesse anche sugli occhi.

La sua vita irresponsabile e gaudente teneva lontano non solo me, ma anche Dio: così egli si è scavato da sé l’abisso che ora lo tiene prigioniero.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2023” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano