Giovedì della I Settimana T.O. – anno pari

+ Dal Vangelo secondo Marco (1,40-45)

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

Commento

Tese la mano, lo toccò: sappiamo dall’esperienza che il covid ci ha imposto quanto una mano tesa, una mano che entra in contatto con il nostro corpo, sia già strumento di guarigione, almeno dello spirito.

A questo gesto semplice e rivoluzionario (i lebbrosi non si dovevano toccare per non diventare impuri) Gesù aggiunge tutta la forza della propria volontà consegnata al lebbroso al quale la rivela: «Lo voglio». Sì, perché il lebbroso chiede Se vuoi, puoi… lasciando spazio alla libertà di Gesù e affermando contemporaneamente la fede nella sua possibilità di guarirlo.

Forse è questa completa consegna che suscita compassione in Gesù, sicuramente c’è ammirazione per una fede così grande nel Dio buono da poter sostenere anche un suo rifiuto. La nostra preghiera è altrettanto fiduciosa?

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano