+ Dal Vangelo secondo Giovanni (3,13-17)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Commento
Oggi Signore voglio stare con te, voglio cercare il silenzio per poter sentire il mio cuore battere al ritmo del tuo.
Voglio stare qui per accarezzare i tuoi piedi inchiodati, voglio guardare a lungo il tuo volto che riflette i volti di tutti gli uomini, le donne, i bambini che hanno sofferto, stanno soffrendo e ancora soffriranno. Voglio guardare le tue braccia spalancate, il tuo costato aperto: figura del dono totale di un Dio fatto piccolo, inerme, consegnato. Passione d’amore per l’uomo, passione che non oppone resistenza al male.
Voglio starti accanto, Signore, come un filo d’erba, un piccolo fiore la cui vista sia per te balsamo, il cui profumo ti porti dolcezza, il cui colore ti porti bellezza.
O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace, del tuo perdono, del tuo amore.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2024” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano