+ Dal Vangelo secondo Luca (24,36-43)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Commento
La parte conclusiva del tempo pasquale è segnata dai due eventi dell’Ascensione e della Pentecoste; nel loro succedersi possiamo cogliere un po’ più in profondità l’inesauribile ricchezza del mistero pasquale vissuto dal Signore Gesù e tutte le sue conseguenze per la nostra vita.
Nell’Ascensione i nostri sguardi sono attirati in prima battuta da Gesù che sale al cielo e, di conseguenza, viene sottratto alla nostra vista; nel suo staccarsi da noi, però, il Signore ci lascia permanentemente la sua benedizione. Questo suo dire bene su di noi diventa sigillo e memoria che con la sua Pasqua la nostra umanità è innalzata accanto a lui per sempre.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2022” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano