6 settembre – Lunedì XXIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno Dispari

+ Dal Vangelo secondo Luca (6,6-11)

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

Commento

Oggi veniamo condotti al cuore della religiosità giudaica: all’interno della sinagoga di trova un uomo con la mano paralizzata; si tratta della mano destra, cioè la mano che indica l’azione, la possibilità di lavorare. Quest’uomo non chiede di guarire, ma Gesù lo nota, ne ha compassione, e vuole dimostrare che nel giorno e nel luogo del culto a Dio, l’uomo ha sempre la prima attenzione da parte del Signore.

«Tendi la tua mano», dice Gesù: «Egli lo fece e la sua mano fu guarita». Ma coloro che erano presenti andarono fuori di sé dalla collera.

Il vangelo secondo Luca ci invita di nuovo ad interrogarci sul sabato, per affermare la superiorità della vita sulle norme: Gesù è Signore del sabato.

Guai a noi quando usiamo la legge per giustificare la nostra apatia o indifferenza verso chi ha bisogno.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano