31 maggio – Visitazione della B.V. Maria – Festa

+ Dal Vangelo secondo Luca (1,29-56)

In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Commento

Due donne, in attesa di due unici figli speciali, si incontrano nella fede e nella gioia. È la festa della visitazione, secondo mistero di gioia del rosario, da contemplare ammirando l’opera di Dio nella storia.

Maria canta il magnificat, entusiasta nella sua giovinezza. Per la sua fede è beata. Elisabetta annuncia la prima beatitudine, che sarà confermata da Gesù stesso.

La fede gioiosa rimarrà sempre in Maria: si affinerà nello scorrere della sua vita accanto a Gesù, diverrà sempre più profonda e raccolta nei travagli, perseverante fino alla risurrezione ed oltre.

Dalla scintilla della fede luminosa scaturisce una gioia umile che non offende il dolore, una gioia buona e mite che trabocca in atti di amore. Il nostro saluto tocca il cuore di chi incontriamo e comunica fede e gioia?

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano