26 novembre – San Leonardo da Porto Maurizio, sacerdote – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Luca (21,20-28)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Commento

Si parte dal mio disastro dell’anno 70 per giungere alla fine del mondo: Gesù mi ha preso come simbolo per descrivere gli ultimi tempi. 

Perisco, distrutta dall’esercito romano, ma il mio crollo è come una tappa verso l’avvento del regno di Dio, l’unico che non vedrà tramonto e che gli apostoli annunciano partendo da me verso il mondo intero. Soffro i dolori del parto per dare alla luce un’umanità nuova. E così sarà alla fine dei tempi: passerà il mondo presente, nasceranno cieli e terra nuova.

Siete disposti ad accogliere questo evento come una liberazione? O forse avete paura dell’incontro con il Figlio dell’uomo e preferireste non alzare il capo perché vi dispiace lasciare tutto ciò a cui siete attaccati?

Perché, come diceva un tale, qui è una valle di lacrime, ma si piange così bene…

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2020” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano