26 gennaio – Santi Timoteo e Tito, vescovi – Memoria

Dal Vangelo secondo Luca 10, 1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Commento

Diversi l’uno dall’altro, Timoteo e Tito, furono discepoli e collaboratori fecondi dell’apostolo Paolo.

Timoteo è ricordato come colui che ha testimoniato con schiettezza la fede in Cristo, ereditata dalla nonna Lòide e dalla madre Eunice, sapendo soffrire, con Paolo, per il vangelo.

Tito non fu meno coraggioso, nella sua difficile missione a Creta dove fondò e organizzò diverse chiese.

Impariamo dall’amicizia di questi santi pastori l’importanza della fiducia e della stima reciproca nella vita della Chiesa chiamata a diffondere il vangelo, e preghiamo il padrone della messe perché mandi ancora operai nella sua messe.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano