20 luglio – Martedì XVI Settimana del Tempo Ordinario – Dispari

+ Dal Vangelo secondo Matteo (12, 46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Commento

Tendendo la mano. Essere a portata della mano di Gesù, così che lui possa afferrare la mia mano, risollevarmi, tirarmi fuori da me stesso, accompagnarmi. Un Gesù a portata di mano. Non appiccicato a me (fusione), non eccessivamente lontano da me (estraneità). Ma alla giusta distanza per costruire una relazione, stringere un’amicizia, camminare insieme.

Essere dentro a questo spazio relazionale mi fa suo familiare. Non l’essere frate, l’andare a messa tutti i giorni o fare chissà quali meravigliose iniziative mi garantisce di essere dentro. Posso fare un sacco di cose, ma essere fuori, come la madre e i fratelli di Gesù. Fuori da quella logica per cui non sono io che decido di me, ma mi lascio decidere da un Altro.

Accettando che sia l’amore vero, la volontà del Padre, a trasformarmi.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano