18 settembre – San Giuseppe da Copertino, sacerdote – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Luca (8,4-15)
 
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Commento

Per aiutare a capire l’importanza vitale della parola di Dio, Gesù narra la parabola del seminatore e ce ne offre la spiegazione.

Notiamo che la semente calpestata, cioè rifiutata, è poca, solo quella caduta lungo la strada; tuttavia sono molteplici le situazioni e i terreni nei quali la parola seminata non riesce a dare frutto. L’inconsistenza, le preoccupazioni, le ricchezze e i piaceri della vita la soffocano e la fanno morire.

L’evangelista Luca scrive il suo vangelo per la comunità cristiana degli inizi; l’ampio spazio dedicato a questa parabola indica che essa è rivolta ai battezzati: sono loro il terreno in cui deve germogliare la parola.

Il seminatore non si ferma, non si stanca, ma continua a seminare: nella nostra vita Dio non farà mai mancare il seme della sua parola.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano