16 novembre – Lunedì XXXIII Settimana Tempo Ordinario – pari

+ Dal Vangelo secondo Luca  (18,35-43)

Mentre Gesù si avvicinava a Gèrico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!».

Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».

Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

Commento

Ci vedo doppio e non sono mai stato meglio: già, perché non solo vedo bene con i miei occhi, ma vedo anche con il cuore. La vista fisica che Gesù mi ha ridato è quella che mi permette di camminare senza inciampi sulla strada: ma se sto glorificando Dio ad alta voce è perché brilla in me una luce che non è quella del sole, ma non è meno brillante.

L’avevo anche prima: non mi ha mai fatto perdere la speranza e ha sostenuto la mia fede quando mi sono rivolto a Gesù. Ma ora si è potenziata, e mi fa vedere più in profondità. Vi posso anticipare che tra quasi duemila anni il Piccolo Principe si sentirà dire dalla volpe: si vede bene solo con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.

Ecco, è quello che sta capitando a me, seguendo Gesù che si sta dirigendo a Gerusalemme.

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2020” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano