14 agosto – S.Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire – Memoria

+ Dal Vangelo secondo Matteo (19,13-15)

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Commento

Sono il frutto che rimane, sono la luce di carità che è brillata tra le tenebre di morte del campo di sterminio nell’agosto del 1941 e che tornò a brillare lo stesso mese del 1942 con Teresa Benedetta.

Sono il frutto dell’albero della croce, dove Gesù ha donato la vita per i propri amici, dando origine a quel fiume d’amore che continua a scorrere anche nelle zone più aride e oscure della storia. Sono la luce della risurrezione, che fa nascere la speranza anche dove la folle superbia e il gelido cinismo disprezzano e distruggono la vita.

Come disse il papa suo compatriota: «Massimiliano non morì ma “diede la vita per il fratello”: egli da sé si offrì alla morte per amore. Proprio per questo la sua morte divenne un segno di vittoria su tutto l’odio verso l’uomo da parte di ciò che è divino nell’uomo».

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano