11 ottobre – san Giovanni XXIII, Papa – Memoria

+al Vangelo secondo Luca (11,29-32)

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Commento

Ninive, la grande città ha visto un profeta percorrere le sue strade annunciando il rischio di distruzione e i suoi abitanti, dal re fino al bestiame, si sono pentiti e convertiti.

Noi abbiamo visto e ci hanno raccontato che «uno più grande di Giona» ha percorso le nostre strade, non solo fisiche, ma anche interiori, sperimentando le nostre fragilità e sofferenze. Egli non ha annunciato la distruzione ma il perdono, la pace e la salvezza con un amore così grande che non giudica prima di aver attinto ad un oceano di misericordia.

E noi cosa facciamo ascoltando questa buona notizia? Davanti a questo segno luminoso che è il Figlio dell’uomo ci convertiamo alle sue logiche ed ai suoi sentimenti?

Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano