+ Dal Vangelo secondo Giovanni (16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Commento
Il cuore dei discepoli è colmo di tristezza e di amarezza… Perché Gesù se ne deve andare, quale guadagno ne può venire? Sembra tutto così assurdo! Il mondo sembra capovolto a testa in giù nelle mani di questo maestro!
Vengono alla mente le parole del risorto a Maria Maddalena: «Non mi trattenere!» Sarà lo Spirito a portare a compimento la pasqua, a permeare della presenza di Cristo ogni frammento della storia e dello spazio. Noi saremmo sempre tentati di stringere tra le braccia il suo corpo, di trattenerlo per noi stessi, ma la sua opera non ammette limiti né confini.
Il Paraclito ci insegna ogni cosa, soprattutto ammaestra il nostro cuore perché possa riconoscere il risorto nella realtà che siamo chiamati ad abitare qui e ora.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano