+ Dal Vangelo secondo Matteo 5, 17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Commento
Spesso viviamo come se il compimento coincidesse con la fine. Insomma, viviamo come se Gesù non fosse mai risorto.
Un po’ triste, no? Perché qui sembra che il Signore ci dica come il compimento apra sempre a un nuovo inizio. Il verbo è venuto a mettere i puntini sulle i: quanto è incompleta una vita fatta di orizzonti stretti, di gomitoli di pensieri in cui perdersi, di incomprensioni che diventano rancore e s’incancreniscono, trasformandosi in odio?
Una vita che si ferma lì, semplicemente. Che non ha più nulla da dire. Se solo facessimo passare queste cose e provassimo a ripartire, fidandoci del Signore, principio e compimento, e sempre nuovo principio della nostra vita, ci ricorderemmo del coraggio del legno, che vive ed invecchia anche quando è tagliato.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano