+ Dal Vangelo secondo Giovanni (14, 7-10)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Commento
Gesù invita i suoi discepoli a chiedere al Padre nel suo nome, credendo in lui.
Anche le parole dette da Gesù non sono sue ma provengono dal Padre che, così, compie le sue opere. Quindi, le parole di Gesù non sono solo parole ma vere opere, sono, infatti, parole potenti e creatrici, come era ed è la parola che all’inizio del tempo creò il mondo e l’universo intero. La fede ci consente di entrare in sintonia e in comunione sempre più profonda con la potenza di Dio, perciò chi crede compirà le opere che Gesù compie e ne compirà di più grandi.
Ogni volta che ascoltiamo il vangelo proclamato nelle celebrazioni o lo leggiamo nei nostri momenti quotidiani di riflessione, siamo invitati a crescere nella fede che apre i nostri occhi alla vera vita.
Dal “Calendario del Patrono d’Italia 2021” – Ed. Biblioteca Francescana – Milano